10 OTTOBRE - GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA SALUTE MENTALE 🌱
Ciao a tutte anime colorate e bentornata #RainbowFamily🌈
Qualche giorno fa, mi sono ritrovata a fare i conti con un attacco di panico...
Non accadeva da più di un anno e no, al contrario di ciò che ha pensato mia madre non è una " sfortuna " perché l'ansia o il panico sono una forma di comunicazione che il nostro corpo ha per manifestare qualcosa che non vediamo e che in qualche modo ci sta facendo del male.
Sì, lo so, sembra contraddittorio che una cosa come il panico possa essere un meccanismo di difesa, ma di questo ne parlerò più avanti in un post dedicato alla mia personale esperienza, di cui già vi ho cominciato a raccontare l'anno scorso proprio il 10 Ottobre in ANSIA, ATTACCHI di PANICO, DEPRESSIONE | La Ragazza con la Sciarpa ( e relativo video su Youtube ), ma non è finita perché ci sono importantissimi risvolti che credo / spero possano essere utili anche ad altre persone.
Esattamente come quando starnutiamo in risposta a qualcosa che ci stuzzica l'olfatto.
Certo, non sono paragonabili le due dinamiche ci mancherebbe, ho solo portato un esempio banale anche per cercare di smontare l'eccessivo timore che si ha nei confronti dell'ansia e/o del panico... Ripeto, sono a conoscenza di quanto siano fastidiosi, anzi sono fastidiosissimi ma non sono pericolosi e quando vengono fuori, dobbiamo andare a capire ( anche supportatƏ da unƏ professionista ) quali emozioni si nascondono dietro la paura e cosa noi stessƏ ci stiamo comunicando con quell'attacco di panico o con quello stato ansioso.
Sì, travoltƏ perché la sensazione è esattamente quella... Come dicevo nella caption di questa foto
quando si manifesta un attacco di panico è come vedere arrivare un onda, una di quelle belle grandi a cui sai che non riuscirai a sfuggire, poi vieni travoltƏ, rimani per un po' sott'acqua e quando l'onda si ritira tu sei lì sul bagnasciuga... EsaustƏ.
Ti senti frastornatƏ, strematƏ e impauritƏ.
OVVIAMENTE la terapia ti aiuta non solo a gestire il panico ma ad avere gli strumenti giusti per non farsi inglobare da quell'aspirale di pensieri negativi che ti imprigiona in un vortice discendente e che può diventare un ( leggero o meno ) riflesso della depressione.
Io stessa qualche anno fa dopo gli attacchi di panico importanti, quelli un po' più imponenti restavo atterrita a letto per qualche giorno, mi sentivo inerme, svuotata e demotivata ad andare avanti.
Quest'anno non solo non è accaduto, ma ho continuato per quanto possibile la mia routine ( anche solo parte di essa va bene se non ci sentiamo di riprendere in mano tutto subito ), mi sono truccata e ho portato fuori il cane.
Avere una buona educazione mentale, una buona forma mentis ( se non sa di cosa parlo ti consiglio di leggere Forma Mentis... Come EDUCARE la MENTE | La Ragazza con la Sciarpa o se preferisci vedere il medesimo video su Youtube ) ci aiuta con piccoli e semplicissimi passi nella vita di tutti i giorni ad andare avanti senza restare bloccatƏ in dei loop mentali che possono rendere un pochino più difficile tornare al quotidiano ( e teniamo sempre a mente che per quanto possa essere difficile non è MAI impossibile ).
Quindi il mio personale consiglio, il giorno dopo un attacco di panico è quello di alzarsi comunque dal letto, anche solo per lavarsi il viso, fare una doccia, applicare la skincare e sembra banale ma non lo è, togliere il pigiama e indossare degli abiti comodi da casa.... Sì, anche se poi continuate a stare a letto o sul divano, ma non rimanete in pigiama. Sembra una sciocchezza ma spezza la continuità e in minima parte rende " diversa " la giornata.
Apriamo le finestre per favorire il ricambio d'aria e non respirare aria viziata ( anche mentalmente, magari approfondisco in un altro post ) e... Consiglio datomi dalla mia amica Lucia, dato che sono agorafobica e tendo quindi a chiudermi a riccio, aprire anche le persiane e fare entrare luce che grazie anche alla produzione di Vitamina D che avviene nel nostro organismo, ci aiuta a sentirci meglio.
Aggiungo io, se riusciamo facciamo due passi. Non serve andare chissà dove, basta anche andare a gettare l'immondizia. Ovviamente se vi sentite a vostro agio anche nel fare una piccola passeggiata persino di pochi minuti va benissimo.
Anche se, permettetemi di dirlo, STI C***I se le altre persone vi vedono stravolte in faccia, dobbiamo anche normalizzare questi momenti in cui una persona può non stare bene.
E qui mi collego all'altra parte delle istruzioni che devono essere messe in atto quando una persona ha avuto un attacco di panico e riguardano le altre persone.
Sebbene avete ( avuto ) attacchi di panico nella vostra vita, il modo di reagire di ogni persona è unico ( come racconto in UNICITÀ... La reale diversità | La Ragazza con la Sciarpa 🏳️🌈 I'm not proud... I am PRIDE 🏳️🌈 ) per tanto non è detto che ciò a che a voi fa stare bene vada bene anche per altre persone, quindi evitate consigli non richiesti ma ponete domande, perché mettersi in ascolto è la migliore soluzione per fare realmente del bene, per aiutare a una persona che sta invece vivendo un temporaneo malessere.
Ergo poniamo domande come:
( Io per esempio preferisco parlare delle mie difficoltà solo con la mia dottoressa perché magari sono tasti ancora dolenti e quindi voglio vivermi il quotidiano con più leggerezza ).
( Perché è possibile che una persona si senta anche sopraffatta dal contatto con le altre persone, soprattutto se sono tante ).
Nel caso in cui una persona voglia parlare chiedete anche se preferisca scrivere o parlare a voce ( sembra superfluo ma non lo è ).
Evitiamo invece domande come: Come mai?, Cos'è successo?, Di nuovo? Perché già una persona si ritrova a dover vivere quelle problematiche, certamente non necessita anche di un'interiore analisi ( oltre a quella del/la professionista a cui si affida ) non richiesta.
Differente è il caso in cui qualcunƏ spontaneamente comincia a raccontare, perché in quel caso evidentemente si sente di parlarne con noi.
E ultimo, ma non per importanza, anzi... Forse avrebbe dovuto essere uno dei primi punti... Ma più di ogni altra cosa PER FAVORE evitate di sminuire con frasi tipo:
- non hai nulla
- è solo nella tua testa
o le peggiori di tutte ( per quanto mi riguarda ):
- RESPIRA
- TRANQUILLIZZATI
Ora, sono certa che tutti questi preziosi consigli vengano elargiti per il bene della persona in questione ma sebbene anche io sappia che è " tutto nella mia testa " e che non sto morendo perché so che il panico è una forma di comunicazione, magari in quel momento ho proprio bisogno di svagarmi anziché di innervosirmi a causa di queste frasi, lasciatemelo dire, idiote perché non ha alcun senso che tu mi dica tranquillizzati durante un attacco di panico perché se fossi stata in grado di tranquillizzarmi non sarei agitata... No?
Piuttosto si possono usare frasi dall'impronta più delicata come " Respirare insieme può aiutarti a rilassarti, ti va di farlo? " e poi magari dopo un po' si può chiedere " Ti senti più serenƏ ? ".
Forse, anche in modo non cosciente, ma a volte chi ci vede da fuori può andare essƏ stessƏ in agitazione non sapendo come muoversi e quindi poi espone frasi simili, se mi seguite lo sapete, io sono quell'OLTRE ( le apparenze ) e cerco sempre di capire quali possono essere le motivazioni che spingono una persona a comportarsi in un determinato modo, ma da figlia degli anni 90 e soprattutto di sua maestà Sailor Moon non possono ( vivendo io in prima persona certe dinamiche ) non essere un pochino paladina...
Che poi secondo voi io sarei più Sailor Ansia o Sailor EMDR? Ahahahahahaha 😂 Ma a parte l'ilarità che ci tenevo ad inserire per alleggerire un po' il clima vorrei concludere proprio puntando un highlight su tutti i punti trattati in questo post perché sono piccoli piccoli passi che fanno la differenza, sia per chi vive un attacco di panico e sia per chi è intorno.
Non penso sia necessario ricordare che dopo un attacco di panico è opportuno parlare con il/la professionistƏ che ci segue per farci indirizzare sulla strada corretta per tornare al nostro benessere e se è la prima volta che vi succede, vi consiglio unƏ professionista espertƏ in EMDR ( qui: https://emdr.it/index.php/terapeuti/ trovi la lista dei/lle professionistƏ divisa per comuni ) perché questo tipo di terapia, personalmente mi ha salvato la vita.
Concludo dicendov(m)i anche di non sentirvi minimamente in colpa se avete bisogno di un po' di tempo per voi, per cercare di ristabilire l'equilibrio dentro di voi perché non c'è e non deve esserci in alcuna vergogna dato che stiamo lavorando per la nostra salute mentale.
Esattamente come quando ci prendiamo qualche giorno per qualunque malattia e/o infortunio, allo stesso modo abbiamo il diritto di prenderci cura di noi dopo un attacco di panico, perché se non ci prendiamo cura di noi, nessuno può farlo per noi... Le persone che ci amano possono starci accanto ma siamo noi a dover compiere i passi... E il bello è che abbiamo tutti gli strumenti e le possibilità per farlo, anche se magari non ce ne rendiamo conto subito.
Vi abbraccio forte.
Vi siete mai trovate a dover gestire un attacco di panico vostro o di un'altra persona? In che modo vi muovete? Ci sono cose che vi danno fastidio che le persone fanno e che io non ho menzionato?
Mi raccomando, non dimenticate di far parte della nostra #RainbowFamily🌈 interagendo con me attraverso i social, perché il contatto umano è quel battito di colore in questo mondo virtuale.