Qualche giorno fa, stavo parlando con Lucia, una mia collega ( seppur facente parte di un differente brand 😁 ), chiacchieriamo da diversi anni e dato che stavamo percorrendo un po' il viale dei ricordi, mi ha chiesto come tutto è cominciato.
Così, lo racconto anche a voi, in questa data particolare perché oggi 22 Settembre, non è solo il giorni in cui i miei genitori si sono sposati ma è anche il giorno in cui io ho ricominciato a vivere.
E quest'anno ricorre il mio 7° anniversario :)
Ciao a tutte anime colorate e bentornata #RainbowFamily🌈
Oggi vi parlo del fatto che sono stata transfoba ( nel verso senso del termine, come spiegato in L'Omofobia NON esiste ) con me stessa 🙈
Ma partiamo dall'inizio.
Se mi segui dai miei esordi nel 2009 o semplicemente da prima che iniziassi la transizione saprai che quando una persona mi chiedeva se fossi uomo o donna ( domanda che troverei al quanto impertinente nel 2020, non per la mia evidente transizione ma per il voler arrivare ad una curiosità fine a stessa che appaga un becero bisogno di gossip ) la mia risposta era che " Sicuramente non mi sentivo uomo ( quanto meno non nella concezione che c'era prima di uomo, ossia che non si trucca e indossa abiti prettamente maschili ) ma non sapevo se considerarmi donna... Mi consideravo semplicemente un ragazzo che enfatizzava la propria femminilità ".
Di per sé questo concetto non è assolutamente sbagliato, nel senso che una persona può essere agender / gender non binario / genderqueer ed è liberissima di esserlo.
E a proposito di ciò, mi vergogno ( per tutto ciò che è venuto fuori di questa persona negli anni ) un po' a dirlo, ma il mio modello estetico di riferimento era Jeffree Star, che seguivo dai tempi di MySpace ( nel 2008 se non erro ).
In quel periodo, era un modello queer / non binario non dico unico nel suo genere, ma sicuramente non comune come oggi.
Quella per me è stata una prima forma di espressione della mia persona, mi dava la possibilità di truccarmi ( che soprattutto all'inizio era una passione estremamente dirompente perché ero passata dal dipingere quadri astratti e colorarmi il viso... Una goduria immensa ), di indossare abiti femminili, di avere le unghie colorate, i capelli più lunghi ( anche se non dobbiamo dimenticare che quello è stato il periodo alternativi VS truzzi 🙈 ).
A piccoli passi mi stava permettendo di arrivare alla mia vera natura, nonostante io non la comprendessi ancora.
In più avere un'altra persona, conosciuta ( sicuramente più di me ), che faceva ciò che anche io stavo facendo mi faceva sentire " protetta ", perché in quel momento essere la prima a fare qualcosa di innovativo mi spaventava, perché mi avrebbe messo in pasto ad una serie di critiche e giudizi che la mia bassa considerazione e consapevolezza di me stessa ( di allora ), non avrebbe retto.
Oltre a questo, fondamentalmente in me c'era una confusione di fondo, che oscurava le idee non permettendomi di vedere con chiarezza e il fatto che usassi questa definizione ( molto corta tra l'altro ahahahahahahaha 😂 Giuro, nella prossima vita voglio il dono della sintesi 😁 ) era un'ottima accomodante per non andare a indagare più a fondo... Illudendomi che questo potesse bastarmi.
[ Attenzione, con questo non intendo dire che tutte le persone queer - non binarie ecc... debbano per forza " evolvere " arrivando ad uno stadio successivo.
Non mi sognerei minimamente di farlo, altrimenti non ha senso ciò che vi ho detto in UNICITÀ... La reale diversità, vi sto semplicemente dicendo che quello per me è stato uno stadio ( psicofisico ) intermedio tra ciò che ero e chi sarei dovuta realmente essere ].
Fortunatamente l'illusione di cui parlavo prima della precisazione, non mi è bastata :)
Nonostante il buio mi possa spaventare, la mia natura mi spinge ad andare oltre l'apparenza, con le mie tempiste, ad addentrarmi in questo buio per capire cosa nasconde, perché in fondo la paura del buio altro non è che paura dell'ignoto.
Basta accendere la luce... Et voilà, si dissolvono le ombre e tutto appare chiaro, esattamente così com'è.
Tornando a ciò che è accaduto, era Settembre 2013, vivevo la fine di un anno caratterizzato da dinamiche non semplici da gestire, come lo stalking e ad un certo punto credo che una scintilla ( sì, quella di cui parla la mia adorata AnnalisaSuperStar in questo meraviglioso video ) mi sia esplosa di fronte agli occhi, scuotendomi da quello stato di torpore in cui vivevo.
E così mi son chiesta " Se la persona che mi sta facendo stalking, arrivasse in qualche modo a farmi del male, io cosa lascerei dietro di me? Mi sento di aver realizzato qualcosa nella mia vita?
La risposta è stata una rivoluzione.
In quel momento, come il sole che squarcia le nuvole, tutto è diventato chiaro.
Quella scintilla nell'esplodere fino a consumarsi, mi aveva mostrato che di fronte a me c'era una catenella con una piccola impugnatura sul fondo... In quel momento stava a me, chiudere nuovamente gli occhi o applicare la volontà di tirarla.
E così è stato, nel momento in cui ho tirato quella cordicella, si è accesa una lampadina che ha illuminato il buio in cui ero immersa.
E ho capito che non ero " solo un ragazzo che esprimeva la propria femminilità " ero la donna che urlava di emergere da quelli che sembravano dei meri vezzi estetici.
In tutto quel periodo io ero stata transfoba nei confronti di me stessa, proprio perché avevo paura di andare a capire chi io veramente fossi, era una paura che bloccava me stessa ma che non invalidava in alcun modo le altre persone, perché questa è la reale transfobia.
Di questo, devo anche dire grazie ad una persona ( che ad oggi non stimo particolarmente per come si è comportato, ma al tempo è stato un tassello fondamentale ), che faceva parte della onlus ( che si chiamava ) Harvey Milk di Milano... Chiacchierando mi dice proprio " Tu sei transfoba " e io innervosita ribatto " Che c***o stai dicendo? Io che sono contro ogni forma di discriminazione " ( tra l'altro, col senno di poi vi dico che le intenzioni non bastano, perché a volte si può risultare discriminator* pur non volendolo, semplicemente perché si è ignoranti su un argomento e non si comprende che potremmo ferire qualcun* per qualcosa che facciamo e/o diciamo, ma questo è un altro argomento, su cui però era giusto fare una specifica ) e lui mi risponde " Tu discrimini te stessa, perché non comprendi che oltre l'aspetto fisico c'è una donna che ha bisogno di venire fuori ".
Quella credo sia stata la prima vera scintilla, ma era molto flebile perché io ero totalmente inglobata nel mio buio mentale e avevo gli occhi serrati.
Però quella scia luminosa che è passata, seppur fievole, aveva cominciato a farmi leggermente dischiudere lo sguardo, permettendomi di intravedere in maniera molto confusa l'alone di luce lasciato da quelle parole.
Oltre lui c'era Mister L, un mio amico ( che chi mi segue da più tempo conosce perché menziono spesso ) che oltre a spiegarmi come funzionavo le cose con i ragazzi, dato che io essenzialmente non lo ero mai stata, ad un certo punto quando gli ho esposto questa cosa mi ha detto che per lui era palese, che non vedeva un ragazzo di fronte a sé, che ha sempre visto la sua Shikalé ( come mi chiama lui, perché si rifà a Cicale di Heather Parisi 😅 Gli voglio bene anche per la sua ironia 😊 ) come una ragazza, un po' casinista ( un bel po' incasinata aggiungere io ), ma sempre una ragazza.
Queste parole sono state un abbraccio grande, che oltre le distanze fisiche, mi ha scaldato il cuore.
Ma com'era quindi possibile che tutta questa gente, come anche Viola ( un'altra mia conoscente ) nel 2012 mi avesse detto che vedeva in me una donna, e io invece non riuscivo a vederla... A vedermi?
Credo che quando quella domenica di Settembre, una scintilla sfolgorante è arrivata di fronte ai miei occhi, quest'ultimi non erano delle tutto chiusi.
Erano semi aperti, ma abituati a perdersi nel buio che c'era tutt'intorno.
Così quando, seppur per poco, quella catenella è stata illuminata, forse l'esigenza di tirarla è arrivata in maniera quasi istintiva.
Quella domenica, verso le 19:00 ( a me piace dire, le 7 di sera dato che 7 è il mio numero preferito ), mentre stavamo cenando, c'era ancora luce fuori, forse avevamo terminato il primo e ci accingevamo a consumare il secondo, io ho detto " Famiglia, devo dire una cosa importante " mentre lo scrivo, ancora sento il nodo che mi si è attorcigliato sullo stomaco, tutti erano in silenzio e mi guardavano pensando che avrei sparato una delle mie solite fesserie e con una presa di coraggio dissi " Io voglio cominciare la transizione, credo di non aver combinato nulla fino ad oggi perché io non sono realmente chi sono e ho bisogno di arrivare ad esserlo ".
I miei genitori mi hanno risposto semplicemente che la cosa importante era che io fossi felice e che stessi bene ( soprattutto perché io venivo da un periodo in cui non stavo veramente bene ) e si sono assicurati che io comprendessi quanto tutto questo non fosse una passeggiata e poi hanno ripreso a mangiare, forse un po' scioccati di ciò che avevo detto loro così, come un fulmine al ciel sereno 😅
Ma è normale, in fondo, tutte le persone che sono nella vita di una persona transgender, transizionano ( in maniera più o meno cospicua ), ma di questo ne parliamo in uno degli argomenti de La Ragazza con la Sciarpa 😉
Certo è che non mi hanno mai fatto mancare il loro amore e mi hanno sia supportata che sopportata soprattutto ahahahahahaha 😂
Ho sentito che incominciavo veramehnte a vivere, perché fino a quel momento mi era sembrato come di sopravvivere per inerzia, come se avessi vagato per 22 anni con delle convinzioni che hai dal momento in cui vieni al mondo... Per cui, nata maschio, non sei un vero uomo finché non ti cresce la barba, non ti puoi truccare, devi andare a lavorare per essere l'uomo di casa, trovare una da donna sposare, farci dei figli, creare una famiglia.
Convinzioni A R C A I C H E che mi fanno venire i brividi anche solo a ripensare a cosa credevo io fossi destinata ad essere, un robot che riproduce dei meccanismi esercitati da generazioni di persone, quasi come degli automatismi in bianco e nero, senza un velo di colore.
Erano convinzioni troppo scevre di sfumature, non mi erano congeniali, a 16 anni infatti è arrivato il primo coming out come persona bisessuale, probabilmente incominciavo da dentro, pian piano a demolire quel muro di convinzioni sociali che mi imprigionava e che sicuramente non mi stavano bene addosso.
Probabilmente qualche anno fa, mi sarei chiesta perché io fossi così diversa, perché fossi nata così e non " uguale agli altri " oggi invece mi terrorizzerebbe l'idea di essere omologabile e/o omologata ad altre persone che non rappresentano minimamente chi sono.
Penso che soffrirei parecchio la mancanza della mio estro, perché oggi io riconosco il mio valore, esattamente così come sono, che può sicuramente elevarsi migliorando ma non essere chi non sono!