mercoledì 1 dicembre 2021

Uomini e Donne trono TRANSGENDER? | La Ragazza con la Sciarpa

Già nell’estate del 2020 sono usciti i primi rumors sulla presunta presenza di un trono transgender al celebre programma Uomini e Donne.

Era anche stato palesato il nome dell’ipotetica protagonista, ma a conti fatti non se ne è saputo più nulla, infatti quest’anno quando è ritornata alla luce questa notizia il mio ( e quello di molte persone ) pensiero è stato “ sarà la solita notizia messa in giro da chissà chi “ e invece Kwen Mary ( come ama definirla il mondo LGBTQIA+ ) quest’anno ha reso tutto questo, realtà.

E che realtà oserei dire... Ma come sempre, partiamo dal principio.

 Ciao a tutte anime colorate e bentornata #RainbowFamily🌈


Maria ( De Filippi ) ha dichiarato nel suo stesso programma di essere stata “ ispirata “ nella scelta del trono transgender dalla partecipazione al programma Tu Sì Que Vales di Martina Panini ( sui social @martinalastregadelmakeup ), una make up artist ( che io ho avuto il piacere di conoscere sul web nel 2015/6 ) che ha raccontato la propria storia di donna transgender e sorda.

La partecipazione di Martina a Tu Sì Que Vales è stata dunque un tassello importante, che ha portato l’amata conduttrice a riflettere sull’aprire gli orizzonti del trono ad una donna trans, in quanto “ non ci vedeva nulla di strano “ ( cit.).

D’altronde dopo due troni gay, Maria non era poi così estranea al mondo LGBTQIA+ e alle prese di posizione politiche e sociali.

Prima che Andrea Nicole, sedesse sul trono quest’anno, sono uscite delle presunte dichiarazioni, presunte perché nonostante nell’articolo di giornale ci sia un virgolettato si sa che i/le giornalistƏ, amano giocare con le parole ed eseguire ricami che nemmeno i/le migliori stilistƏ di projet Runaway potrebbero mai fare XD.

Quidi, sono onesta nel dirvi che inizialmente ho storto il naso e ho pensato “ ma no, non sono cose che si dicono, sono sbagliate ecc... “ dopo poco ho preso un bel respiro e mi son detta “ Shikal, quando mai ti fermi alle prime apparenze? “
“ MAI “ mi sono risposta e dunque come mia consuetudine, sono andata OLTRE.

Ho dunque cercato di mettermi nei panni della persona e soprattutto ho cercato di provare a comprendere cosa, seppur con parole errate si fosse voluto dire.


Ecco un estratto dell’articolo de Il Fatto Quotidiano.

Se il mondo transgender non ti è nuovo, saprai che questa è la definizione che si accompagna ad una persona la cui identità di genere ( chi sente di essere ) non combacia con il genere fisico ( l’insieme di caratteristiche fisiche che compongono il corpo di una persona ).

Questa è una condizione di vita, che non svanisce anche dopo la riassegnazione chirurgica, perché comunque ci sono degli aspetti come i cromosi, il corredo genetico e quant’altro che rimangono immutati e non possono essere modificati in alcun modo, ma oltre la fisicità ( che personalmente rimane fine a se stessa ) essere transgender è uno status quo che deve essere abbracciato e non condannato, in primis dalla persone trans che purtroppo reduci da anni in cui questa realtà è stata usata per discriminarle e ferirle, vogliono fuggire dalla stessa nella maniera più sbrigativa possibile.

Questo è un peccato, perché nessunƏ di noi dovrebbe mai ripudiare se stessƏ ma onestamente non mi sento di biasimare nessunƏ anche perché per moltissime persone la parola trans è un trigger molto doloroso.

Che lo si voglia o meno come dicevo in Trans si nasce e Non chiamatemi Trans, si rimane trans vita natural durante non è semplice accettarlo ( un buon percorso psicologico ci può aiutare in questo arduo compito, che per quanto difficile ci regalerà una pace meravigliosa ) e lo si rimane perché essere una persona trans è anche un grandissimo atto politico e sociale ( nonostante, ed è bene sottolinearlo, una persona trans non sia tenuta a “ fare politica “ solo perché trans... Anche no! )

Come quello compiuto da Maria De Fillippi avendo portato Andrea Nicole in studio, dedicherò il prossimo post ( per non rendere questo eterno ahahaha ) alle affermazioni fatte durante la prima puntata da Maria stessa perché ho necessità di mettere alcuni puntini sulle i, non me ne voglia nessunƏ è semplicemente il mio ruolo.

Ad ogni modo per tornare alle dichiarazioni di Andrea Nicole, nonostante non si smetta mai di essere trans, credo che esista la fine della propria transizione fisica che è un percorso estremamente personale e non standardizzato.

Questo vuol dire che non esiste un punto da cui partiamo e a cui arriviamo tuttƏ, ma semplicemente degli obbiettivi che ogni persona stabilisce, per se stessa in base alle proprie preferenze e possibilità... Né più né meno.

Questo però non rende una persona e conseguentemente un percorso più valido di un altro solo perché si sono compiute delle scelte più “ canoniche “ rispetto a quello che è l’immaginario, perché essere uomini o donne è sì il modo in cui possiamo sentire di essere, se ci approcciamo ad una divisione binaria, ma sono costrutti sociali e per tanto modificabili e adattabili alle moltissime sfumature di colore di cui ogni persona è composta.

È bene dunque imprimere nel colletivo che non sono ormoni e/o operazioni a definire chi siamo,come persone e soprattutto ognunƏ dovrebbe avere la possibilità di sentirsi al sicuro nell’essere se stessƏ, rispettatƏ e tutelatƏ in quanto persona senza che ci siano regole imposte da non si sa chi, che incasellino un percorso di vita ( perché questo è in primis ) in rigidi binari.

Non è così, nessunƏ deve sottostare a nessuna regola, anche perché ci sono situazioni in cui non si può accedere a ormoni, operazioni, chirurgia per X motivazioni e questo non deve togliere a nessunƏ il diritto di esistere e di sentirsi se stessƏ... MAI!

A fronte di tutto questo, io penso che Andrea Nicole con “ ho concluso il mio percorso “ non volesse ripudiare la propria storia e natura di persona trans ma semplicemente dichiarare al mondo che adesso è a suo agio nel corpo in cui abita.
Adesso si sente rispecchiata anche fisicamente, adesso vede se stessa ogni volta che si vede riflessa e non si avverte più solo dentro la sua testa e il suo cuore.

Inoltre è corretto che una persona non venga considerata solo come la/il trans perché, questo è un aspetto della vita di un individuo ma non è l’unica accezione  che lƏ contraddistingue... Ed è fondamentale, che una persona rivendichi il diritto di non essere considerata solo come una parte della propria storia ma nella totalità di chi è.

Ma, ribadisco, non dobbiamo mai ripudiare il nostro essere trans perché non è una fase e perché è giusto che venga normalizzata questa condizione di vita che ognunƏ vive con le proprie possibilità e non è corretto scindersi da questa realtà una volta ottenuta la rettifrica dei caratteri sessuali primari perché è come far comprendere che essere trans vuol dire “ partire da un punto e dove arrivare ad una meta prestabilita “ e che per tanto, chi non arriva al traguardo non è degnƏ di essere consideratƏ in un certo modo... Come se rimanesse in un limbo eterno.

E invece no, ogni persona decide le tappe del proprio percorso di vita e ognunƏ ha valore, indipendentemente dai passi compiuti.

Però capisco bene la scelta di chi si discosta, quanto meno mediaticamente dal termine transgender perché troppe volte, si usano le caratteristiche di una persona appartenente alla comunità LGBTQIA+  solo per lucrarci, a discapito di chi la realtà la vive sulla propria pelle, perché nella maggior parte dei casi chi utilizza queste terminolgie ( i/le giornalistƏ ) non conosce nulla del panorma LGBTQIA + ma fa sfoggio di etichette varie ed eventuali solo per rendere il contenuto del proprio lavoro più accattivante agli occhi dei/lle curiosƏ.

Questo è definito rainbow washing, ma né parleremo più approfonditamente nel post in cui vi parlo delle aziende che ho smesso di acquistare e delle motivazioni che mi hanno portata a compiere questa scelta.

Tornando a quanto detto poco fa, lasciatemi dire che se nel 2021 ancora veniamo affascinatƏ da certi titoli, forse siamo ad un livello evolutivo che ha bisogno di eseguire un level up per focalizzarsi su informazioni e nozioni che sono davvero importanti... Per esempio, faccio riferimento ad una notizia che gira in questi giorni ossia che è stata accettata la prima concorrente lesbica a Miss Italia.

Stiamo capendo?
Io credo, che la vera notizia scandalosa, sia che ci sono ancora concorsi in cui viene premiata una persona per essere “ la più bella d’Italia “ andando ad alimentare degli standard tossici per le nuove e le vecchie generazioni che si vedranno rappresentate da un modello non reale... 
Mi piacerebbe anche porre l’attenzione su qualcosa che probabilmente sfugge se non fai parte di queste categorie... Avete visto mai una donna trans a Miss Italia? Una donna che non sia di taglia 38 ( se ci arrivano )? Una donna in carrozzina? Una donna che preferisce non depilarsi?
No eh? Questo perché vengono profusi  stereotipi preistorici e malsani che ci vogliono far credere che la bellezza sia un valore per cui essere premiatƏ e tutte le altre persone che non sono belle? Non sono valide? 
ASSOLUTAMENTE NO!

Ogni persona, ogni identità, ogni corpo è VALIDƏ!

Concludo questo post con una domanda, che ci catapulta al post successivo NON sarai mai una VERA DONNA che ho bisogno di sviluppare in un argomento a se stante perché merita una certa attenzione...
Siamo anime, coscienze, intelligenze che abitano in un corpo e per quanto ci sia una fase in cui sentirsi rappresentantƏ dal proprio corpo sia essenziale a livello personale e in relazione agli altri, dato che viviamo in una realtà fatta di materia e strutturata sull’interazione sociale ( e per poter adempiere a ciò dobbiamo sentirci bene con noi stessƏ, altrimenti finiamo per chiuderci in un globo autoalimentato ) ecco, ora mi chiedo è giusto che veniamo consideratƏ per il nostro corpo?

È giusto che la nostra validità come persona venga attribuita e valutata solo in base alla “ nostra parte animale “?
Un macchina biologica che tra l’altro non trascende il passare del tempo e che dello stesso ne subisce i mutamenti?
Quindi, è giusto che il nostro valore sia considerato da uno strumento che utilizziamo per interagire e che nel tempo si usura, anziché dalla nostra parte immortale? Ciò che siamo interiormente?


E voi anime colorate che ne pensate?
Se vi va, vi invito ( come sempre ) a condividere con me i vostri pensieri :)
Mi farebbe molto piacere confrontarmi, educatamente, con voi.

Mi raccomando, non dimenticate di far parte della nostra #RainbowFamily🌈 interagendo con me attraverso i social, perché il contatto umano è quel battito di colore in questo mondo virtuale.


Lots of Love
Shikal Michelle 
🤍💛🧡❤️💜💙💚🤎🖤